-Io amo i vibratori-
Questa frase potrebbe infastidire, far sorridere, schifare, incuriosire, stupire, risvegliare la primavera nella zona pubica…
Tutto ciò che provoca in voi vi appartiene: potete usarlo per accogliervi, conoscervi meglio e poi scegliere se proseguire nella lettura con mente lucida e cuore aperto.
Amo i vibratori purché non siano il punto di arrivo ma quello di partenza.
Un oggetto vibrante può essere usato per conoscersi meglio, per trasgredire, per stimolarsi in modi diversi, per consolarsi, per provare posizioni diverse, per giocare…
La stessa cosa vale per i travestimenti, i giochi di ruolo: posso essere una schiava o una padrona, posso divenire un uomo, una porno diva, una vergine, una meretrice, una super eroina o una suora. Posso fare l’amore in ogni luogo, in ogni posizione, stimolare ogni parte del mio corpo e quello del mio partner usando i cinque sensi e pure il sesto.
Posso fare all’amore da sola o accompagnata da un uomo, da una donna, da entrambi.
Spazio, mi conosco, perlustro.
Uso il corpo che mi è stato donato su questa terra per fare un’esperienza terrena con giocosa amorevolezza.
Nella sessualità possiamo veramente sbizzarrirci purché le basi siano l’amore, il rispetto.
Purché la trasgressione abbia come scopo la conoscenza di sé e dell’altro.
Alcuni maestri sostengono che bisogna trascendere la sessualità.
Sono pienamente d’accordo ma solo se prima l’abbiamo accettata, goduta, vissuta appieno.
Non si può trasformare nulla se non lo si comprende.
Il fuoco per trasformare un oggetto in cenere lo avvolge, lo comprende, diventa tutt’uno con esso.
Lo stesso vale per la sessualità.
Io amo i vibratori, ma ricordatevi che sono solo il punto di partenza.
Andate oltre, allora potrete entrare in contatto con le vostre profondità e di conseguenza con l’Universo tutto.
Buona liberazione
Daphne Sangalli
