Diseducazione sessuale, Sesso e confusione mentale

L’infelicità nella ricerca del successo

-Ce l’ho fatta: finalmente sono socialmente riconosciuto ed infelice!-

Cos’è il successo?

Per alcuni avere successo significa raggiungere un adeguato livello di studi, seguito da un lavoro economicamente soddisfacente e socialmente ben riconosciuto. Trovare qualcuno con cui creare una famiglia composta da uno/due figli, possibilmente maschio e femmina, procurare loro le possibilità economiche per raggiungere un adeguato livello di studio, seguito da un lavoro economicamente soddisfacente e socialmente riconosciuto e così via, fino alla fine dell’albero genealogico.

All’angolo opposto troviamo coloro che vivono per il lavoro: i professionisti per antonomasia. Gli pseudo felici per eccellenza.
Coloro che hanno puntato tutto sulla carriera per non darsi alle droghe o all’alcol. Senza accorgersi che l’effetto nocivo potrebbe divenire anche peggiore.

Poi abbiamo quelli che vengono definite persone di successo perché sono divenute star: cantanti, attori, blogger, comici (in questa categoria includo i politici), persone di spettacolo in generale e minchioni vari.

Infine ci sono -Gli Arrivati-, coloro che hanno trasformato i loro sogni in realtà. Qui mi ci infilo pure io, la grande categoria dei presunti, molto presunti, illuminati. Quelli che vengono visti dagli altri come gli asceti usciti dalle fiamme. Le fenici che rinascono dalle ceneri. Gli invincibili.
Non vorrei destabilizzare i pochi, ma buoni, fan che ho acquisito negli anni, ma sono tre giorni che piango e non ho ancora ben capito perché.
Eppure pensavo di aver raggiunto un discreto successo; ho due figlie sane e semi serene, un maschione perfetto per me che sopporta i miei stati premestruali, un fu marito fantastico con cui vado d’accordo che sopporta i miei stati premestruali, una famiglia sconquassata e una cagnetta illuminata che talvolta abbaia al nulla.

Il mio lavoro è cucino alla perfezione sulla mia anima ed il mio MDE (motivo di esistere) è sfamato da tutto ciò che mi circonda.

Sono attorniata dall’amore.

Un po’ condizionato, lo ammetto, ma siamo sulla terra, non ci si può aspettare qualcosa di più divino.
Non posseggo niente, per scelta (se di scelte possiamo realmente parlare dopo la scoperta dell’inconscio).
Questo mi rende alquanto leggera; quando non hai nessuna proprietà non devi neanche partecipare alle riunioni condominiali.

Allora perché piango da tre giorni?
Perché la picundria cosmica si è impossessata di me?
Perché sto fissando il soffitto da un’ora?

Cos’è il successo?
Come si raggiunge il successo?

Forse il successo è la continua ricerca di esso? O forse è semplicemente l’eliminazione della sua ricerca?

Forse è l’arrendersi ad essere nulla, un bel nulla, che però tutto può contenere…

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